Picca & Giaccaria

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Marco Picca & Marco Giaccaria

Picca & Giaccaria

(october 1997 - july 2001)

Marco Picca - chitarra acustica       Marco Giaccaria -flauti etnici e classici

La collaborazione tra i due musicisti inizia nel 1986, anno in cui fondarono il sestetto italo-irlandese "Eire Nua", con il quale proponevano un repertorio di musica e canzoni irlandesi e scozzesi.

In quegli anni, l'interesse per la musica etnica li porta a lavorare per gli obiettivi più disparati: l'incisione di musiche per le sonorizzazioni, la didattica, l'esecuzione dal vivo; di conseguenza la contaminazione con altri generi musicali, come il classico o la musica improvvisata contemporanea.

I frutti di queste esperienze sono i brani presentati nel concerto e raccolti nella loro ultima incisione, dal titolo "Openings". 

Openings - CD cover

Questo CD presenta il risultato della naturale evoluzione di 15 anni di lavoro svolto con il gruppo italo-irlandese "Eire Nua", anni in cui siamo venuti in contatto con una delle Tradizioni musicali più belle e vive in Europa. Abbiamo così avuto modo di ascoltare e suonare un genere che è diventato parte integrante della nostra cultura musicale e che condiziona il nostro modo di concepire la musica e di riproporla. In questo lavoro c'è il frutto di contaminazioni con altri generi, con la nostra creatività e con l'utilizzo di strumenti che appartengono ad altre culture... ecco quello che rende questa Tradizione così interessante: la curiosità e la grande apertura mentale. Le influenze classiche ed etniche sfogano nell'interpretazione della cosiddetta "musica celtica": da qui la fusione delle accordature aperte sulla chitarra con il suono dei flauti di diversa provenienza. L'incisione rispecchia fedelmente ciò che accade sul palco, per cui le sovraincisioni e l'utilizzo di altri strumenti (come il dar'bukah in "4 danses") sono stati ridotti al minimo, privilegiando l'improvvisazione, l'arrangiamento creativo e la ricerca dell'interplay che è caratteristico dei musicisti abituati più al palco che alla sala di registrazione. Per questo, durante i concerti, ci piace raccontare la storia dei brani o degli strumenti che vengono utilizzati e che spesso hanno ispirato la composizione dei brani originali. Questo disco è dedicato a tutti coloro che in questi anni ci hanno permesso di sviluppare questo concetto di musica, ormai più vicino alla New Acoustic Music che al tradizionale: Francesco Colucci, Maria Luisa Martina, Andrea Morandini, Joe Quinn e soprattutto Ciaran Ward che ha voluto regalarci due canzoni, di cui una di sua composizione.

 

The CD "Openings" is the natural culmination of fifteen years of working with the Italo-Irish band "EIRE NUA". Fifteen years of involvement with one of the most evocative and vivacious musical traditions in Europe. Through playing and listening to this genre, it has become an integral part of our own personal music culture and has influenced our way of conceiving music. This is what makes this tradition so interesting: natural curiosity and a very open attitude. The fusion of open tunings on the guitar with sounds from diverse roots on the flute is the result of classical and ethnical influences in our interpretation of what is called "Celtic Music". The recording reflects faithfully our live music on stage in that we have kept over-dubbing with other instruments (like the dar'bukah in "4 dances") to a bare minimum. This gave free-rein to improvisation, creative arrangement and interlay which is characteristic of musicians more used to live performances than to studio sessions. During our live performances we like to explain the background to our pieces and the history of the instruments we use which have so often been the inspiration for our compositions. This CD is dedicated to all those, who, in all these years, have helped us develop our concept of music, which is now nearer to New Acoustic than to traditional music: Francesco Colucci, Maria Luisa Martina, Andrea Morandini, Joe Quinn and especially to Ciarán Ward who has generously given us two songs, one of which he wrote himself.

 

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